Coronavirus le linee guida INAIL - ISS per la ristorazione
Secondo le disposizioni del documento Inail-Iss per la ristorazione, avverrà la rimodulazione dei tavoli definendo un limite massimo di capienza d’utenza, tenendo in considerazione che ci dovrà essere uno spazio a disposizione non inferiore a 4 metri quadrati per cliente. Lo spazio di distanziamento può essere ridotto nel caso ci si avvalesse di barriere che ridurrebbero il rischio di contaminazione tra i clienti. Un altro strumento di prevenzione sarà la prenotazione obbligatoria, in modo da evitare assembramenti di persone in attesa di un tavolo all’esterno del locale. Ovviamente qualora si venisse a conoscenza che un caso di Sars-COV-2 fosse venuto a contatto con il locale, avverrebbe la quarantena immediata. Inoltre dovrà essere garantito il ricambio d’aria naturale e la ventilazione nei locali chiusi a disposizione sia del personale che della clientela , locali chiusi come la toilette che spesso soprattutto negli edifici storici non dispone di finestre.
Ipotesi sul futuro
Occupazione
Funzionerà?
Soluzione
La soluzione più semplice a nostro avviso potrebbe essere quella che molti ristoratori vogliono, cioè aspettare. Tutti ovviamente abbiamo una gran voglia di tornare in campo il prima possibile ma dobbiamo stare attenti perché potrebbe essere contro produttivo. L’idea potrebbe essere quella di bloccare affitti e tasse per almeno due mesi per tutti quanti quelli che sono nel campo della ristorazione e per coloro i quali stanno avendo una forte perdita negli affari dalla chiusura di queste attività come produttori di vino, gin, pesce ecc. L’obbiettivo sarebbe quello di farli ripartire a pieno regime, senza leggi asfissianti che li porterebbero ad un declino veloce e sicuramente inesorabile.
I Clienti
Il reale grande dubbio per l’apertura sono i clienti, non sappiamo ancora come questi reagiranno al ritorno della normalità e se accetteranno di buon grado le future norme di sicurezza per contrastare il coronavirus, sicuramente non tutti saranno disposti a rischiare un contagio e secondariamente non tutti vorranno andare al ristorante o al bar attorniati da scomodi plexiglass e altre contromisure che certamente renderanno il momento di svago meno idilliaco.